LETTERA DEL CAPITANO ALLA BASSA ANAUNIA

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lun. 22 maggio 2017

sezione calcio


 E’ con grande, grandissima emozione che mi metto a scrivere questa lettera.


 

      

 Domenica scorsa, dopo la bella festa che avete organizzato dopo la partita con l’Aquila, a cui è succeduta la seconda inaspettata ieri pomeriggio, per le quali vi ringrazio, ho pensato che avrei dovuto farlo, ma, inconsciamente, mi sono dedicato ad altre cose. Già, per prender tempo, perché non avrei mai voluto che arrivasse questo momento. La scelta, naturalmente, è stata mia, nessuno mi ha obbligato, ma, si sa che il cervello e il cuore, hanno spesso idee differenti. E in questo momento il mio cuore ne sta soffrendo un po’. Quando, quest’inverno, ho comunicato al d.s. Paolo la mia decisione, il cervello mi diceva che la parabola discendente era già iniziata da un po’, che lo smalto e la brillantezza che avevo solo un anno prima stavano pian piano affievolendosi, che far conciliare due lavori, una famiglia e il calcio (per come lo concepisco io, cioè un impegno serio) con l’avanzare degli anni sarebbe stato sempre più impegnativo, fisicamente e mentalmente (soprattutto con allenamenti fiume di 2 ore e mezza) e soprattutto che i miei cari fanno da anni (28) delle rinunce importanti per permettermi di giocare e che era ora di pensare anch’io alle loro esigenze. Il cuore, naturalmente, se ne fregava di tutto questo e continuava a tenermi legato avidamente al campo da calcio e lo avrebbe fatto a lungo. Da sempre è stato il cuore, la passione a guidare la mia attività calcistica, ma, per una volta ho dato ragione al cervello. La passione mi ha fatto superare tutti gli ostacoli, mi ha fatto andare a dormire presto il giorno prima della partita, mi ha fatto mandare giù bocconi amari come le panchine (poche per fortuna) o le delusioni, mi ha obbligato a questionar coi coidori per fermarsi la domenica pomeriggio, mi ha fatto recuperare in fretta infortuni come la pubalgia e molto altro… e posso dire che ne è valsa la pena! Grazie a questi 28 anni di Bassa Anaunia, 3000 sedute di allenamento, 800 partite, qualche centinaio di “zigo zago”, per un totale di circa 1 anno intero giorno e notte in un campo da calcio (stima grossolana senza i tornei estivi e le partitelle in piazzetta Alta a Lover… immaginatevi se un giorno il Renato e il Luciano proveranno a fare questa stima…), ho avuto tantissime gioie ma sento anche di aver imparato molto. Credo di aver imparato, oltre alla geografia del Trentino in maniera impeccabile (Giaco e Larchi ne avete di strada…, vedi Albiano), a stare insieme agli altri, a rispettare le regole, a condividere progetti e sogni con i miei compagni, come quello di vincere un campionato o di mantenere una categoria,  ma soprattutto, senza questi sacrifici non avrei conosciuto un esercito, probabilmente più di un migliaio (e qui la stima è più che grossolana), di compagni, dirigenti, avversari, tifosi, accompagnatori e chi più ne ha più ne metta. Non ci avete mai fatto caso? Girando, andando al supermercato, al bar, alla fiera o ad una sagra paesana, quante volte ci fermiamo a salutare e a fare due chiacchiere con qualcuno che si conosce grazie al calcio? E questo è un grande arricchimento che resterà per sempre a me come a voi. Non mi resta dunque che ringraziare questo esercito di persone con cui ho condiviso il mio percorso. Vi ringrazio tutti, in particolare tutti quelli che hanno vestito i colori della Bassa, e che, nei rispettivi ruoli, hanno messo la propria passione al servizio della Bassa Anaunia. Chiudo con l’augurio che il futuro regali a questi colori ancora tante soddisfazioni. Tra le tante che ho vissuto io, la più bella resta quella della vittoria del campionato di 1°categoria nella stagione 2009/10, una gioia immensa, conquistata all’ultima partita, come nei film, sudando fino all’ultimo secondo. Quella fatica ha creato poi la motivazione in me e credo anche nei miei compagni, per stringere i denti e difendere la categoria gli anni successivi, consapevoli del fatto che tornare su è sempre molto difficile; degli artefici di quella promozione ero l’ultimo superstite. Spero che anche solo questo breve ricordo di quei momenti si fissi in voi per darvi ancora le motivazioni per difendere in futuro questa categoria. Ma, vista la vostra giovane età (a parte l’Holzy… Tiè! Dovevo vendicarmi prima o poi), il mio augurio, per ora un sogno, è che un giorno possiate anche voi lottare per vincere un campionato (magari non più la prima categoria) e fare una bella festa come quella a cui siamo stati invitati ieri e a cui abbiamo partecipato nascondendo un po’ di amarezza e di sana invidia… Ma ne avete da faticare ancora, vista la differenza che è emersa ieri, nel frattempo dovrebbero crescervi i baffetti!  

 GRAZIE DI CUORE!     FORZA BASSA!       

 


n.d.r. : Ci siamo permessi di arricchire la tua lettera con alcune foto...delle moltissime scattate durante la tua lunga carriera ..


 

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