Trento, 14 settembre 2014
La Bassa Anaunia esce a
testa altissima dal
Briamasco dopo una partita
tutto cuore e grinta che
nel finale stava quasi per
regalare pareggio
assolutamente insperato
alla vigilia. Da
archiviare dunque
positivamente l’esordio
assoluto dei nonesi sullo
storico campo del Trento,
anche se rimane
addirittura il rammarico
per lo sfortunato assedio
finale e per alcune
decisioni non limpidissime
della terna. Gli Ultras
non rinnegano lo sciopero
e lasciano deserta la
curva sud, ma nella
gradinata nord c’è
comunque il pienone per la
prima casalinga degli
aquilotti totalmente
rinnovati dopo l’avvento
di Giacca alla
presidenza.

Per
contenere la corazzata
dell’ex Moratti, Girardi
punta sulla consolidata
difesa a quattro
Larcher-Cassata-Pinsi-Giacomelli
e su un centrocampo di
quantità con Turrini e
Maistrelli in mezzo,
l’under Valentini a destra
e Hila a sinistra. Proprio
la presenza dell’ex
Rotaliana dal primo minuto
è una delle carte a
sorpresa del tecnico, con
il numero undici che
dimostra di poter essere
l’arma in più per le
prossime partite. Dalfovo
e Wegher sorreggono il
peso dell’attacco, tra i
pali un Rossetto (con
cappellino alla Benji),
autore di alcuni pregevoli
interventi che hanno
tenuto la Bassa in partita
fino all’ultimissimo
secondo.
È chiaro da subito che
saranno i padroni di casa
a condurre le danze, con i
nonesi chiusi dietro in
attesa dell’occasione
giusta per ripartire. La
squadra è concentrata e
ordinata, il Trento fatica
ad alzare il ritmo e non
riesce a trasformare
l’altissima percentuale di
possesso palla in vere e
proprie occasioni da rete.
La difesa resiste senza
troppi affanni con Cassata
e un ritrovato Pinsi che
svettano con autorevolezza
sui numerosi traversoni (e
spazzano quando serve!),
aiutati da Larcher e
Giacomelli, attenti sulle
rispettive fasce. La linea
mediana di sostanza dà man
forte in copertura, con
l’inevitabile perdita di
lucidità dovuta allo
sforzo: la Bassa,
recuperata palla, stenta
infatti a ripartire
adeguatamente. Grazie
anche al gran lavoro delle
punte che tornano a
sostegno dei compagni, i
gialloblu finisco per
essere imbrigliati e
Rossetto può limitarsi
inizialmente all’ordinaria
amministrazione. La spinta
aquilotta è ad ogni modo
costante e l’estremo
ospite diventa
gradualmente protagonista:
il lavoro del numero uno
comincia con qualche
uscita con il giusto
tempismo, prima del tuffo
sulla conclusione da fuori
di Magelli. A metà
frazione primo rischio
significativo per la Bassa
con Larcher che salva
provvidenzialmente sulla
linea dopo un tiro
ravvicinato a portiere
battuto. Passano i minuti
e lo 0-0 tiene ancora:
l’agonismo e
l’organizzazione
permettono all’undici di
Girardi
di
controllare con una
discreta tranquillità e
quando il gioco si fa duro
i nostri non tirano certo
indietro la gamba. Wegher
e Hila combinano bene
sulla sinistra per
alleggerire la pressione
e proprio da quel versante
nasce l’iniziativa che
porta al primo tiro nello
specchio della Bassa: Hila
vicino alla bandierina
sguscia furtivo tra due
avversari, si accentra e
appoggia per Wegher che
stretto nella morsa degli
avversari trova comunque
lo spazio per girare a
rete costringendo Scali
alla parata. L’andamento
della gara sorride
ovviamente a Turrini&co e
il traguardo dei
quarantacinque minuti a
reti inviolate è ormai ad
un passo. Ad una manciata
di minuti dal duplice
fischio esce però il
talento indiscutibile dei
gialloblu che confezionano
il vantaggio con una
pregevole combinazione:
tocco del regista Celia
per Simoni appostato al
limite dell’area, il
centravanti approfitta
dello splendido velo di un
compagno e fa dà sponda
per Marzochella che al
volo d’esterno destro la
mette dove Rossetto non
può arrivare. Applausi. Si
va al riposo sull’1-0,
parziale giusto e
decisamente dignitoso per
la Bassa, beffata solo da
una splendida giocata dei
singoli. Si riparte con
gli stessi ventidue e con
il medesimo Leitmotiv.
Stavolta ai padroni di
casa bastano solo cinque
minuti per sfondare il
muro noneso: Marzochella
lancia in profondità
Simoni, si alza la difesa,
non la bandiera del
guardalinee e così il
bomber di Primiero può
superare l’incolpevole
Rossetto. Grandi proteste
della Bassa per la
posizione di partenza del
numero nove, con
l’assistente dell’arbitro
quasi sicuramente
ingannato da Larcher
rimasto un po’ più
indietro rispetto ai
compagni di reparto
(ancora frastornato per un
violentissimo colpo
subito). Lo sconforto la
fa da padrone e il Trento
può calare il tris ma il
destro ad incrociare di
Manica si spegne a lato di
un soffio. Rossetto
sfodera una paratona sul
colpo di testa di Simoni
alzando sopra la traversa
con un incredibile colpo
di reni: la Bassa è ancora
in vita e, scampato il
pericolo, si ricompatta.
Al quarto d’ora Hila ruba
palla sulla trequarti,
trivela
con il contagiri che
taglia la difesa e pesca
Dalfovo (nella foto a sx)
che controlla e scavalca
Scali con un pallonetto da
manuale. Gara riaperta e
inerzia totalmente dalla
parte dei nonesi prendono
coraggio e guadagnano
metri su metri. Convinto
troppo presto di aver
archiviato il match, il
Trento improvvisamente ha
paura e va in difficoltà.
La squadra ospite ha ora
più mordente e il neo
entrato Miclet regala
spunti interessanti sulla
sinistra.
Girardi
gioca allora il jolly
Callovini,(nella foto con
Maistrelli) al rientro
dopo un lungo periodo, e i
guizzi dell’esterno classe
’94 offrono ulteriore
vivacità. È il momento di
dare il tutto per tutto.
Azione sulla sinistra, il
cross sfila sul secondo
palo, Callovini evita
l’out, vede e serve
Dalfovo a centro area che
da buona posizione spara a
botta sicura con il
portiere che si oppone
miracolosamente e strozza
l’urlo di gioia dei
tifosi. Finale
incandescente con i nostri
che si lamentano con
alcuni avversari, rei di
passare più tempo a terra
che in piedi, Girardi si
fa cacciare (seconda
espulsione su due
trasferte: media
interessante) dopo un
serie di falli non
sanzionati dal direttore
di gara (su tutti la
gomitata al limite
dell’area su Callovini che
aveva preso il tempo al
marcatore…). Rossetto
completa la sua giornata
di grazia andando a
togliere dal sette la
punizione dello
specialista Celia e nei
cinque di recupero è
assedio totale della Bassa
con Cassata che si butta
all’attacco e con le
rimesse alla Delap dà vita
a mischie furibonde a
centro area. Minuto 95:
cross della disperazione,
mucchio selvaggio, sbuca
Pinsi che incorna ma Scali
si ritrova la sfera in
mano. È l’ultimo sussulto.
Moratti centra la sua
terza vittoria in
altrettante uscite, la
Bassa perde ma con la
soddisfazione di aver dato
filo da torcere alla
squadra più blasonata
della regione. |