Fotoservizio Sergio Zanotti (clicca sulle
foto per ingrandirle)
La videocronaca del primo
tempo
e quella del secondo tempo
(fonte
facebook.com/calcio.trento)
TRENTO
,
10 aprile 2016
Si può perdere 4-0 e
uscire a testa alta?
Certo, se al cospetto ti
trovi una squadra come il
Trento che sia per storia
e blasone che per organico
stellare non ha nulla a
vedere con la nostra
categoria e se disputi
un’ottima gara, sfiorando
addirittura il gol in più
occasioni, rimediando alla
fine un passivo
immeritato.
Trasferta delle grandi
occasioni per i tifosi
della Bassa: la giornata
di sole invitava forse ad
altre destinazioni, ma al
Briamasco il pubblico è
numeroso, con folta e
rumorosa rappresentanza
ospite. Giocare contro il
Trento (per il secondo
anno di fila) per noi è
già un traguardo e il
risultato (scontato, come
lo è stato per tutte le
formazioni del girone…)
passa in secondo piano.
Si
arriva nel capoluogo con
grande
serenità
e ancora una volta spicca
l’organizzazione della
società aquilotta, con un
numero di dirigenti e
collaboratori inusuale per
i nostri livelli. Qualche
foto ricordo, poi pronti
per cercare l’impresa.
La rosa
gialloblu è così ampia e
qualitativa che chiunque
giochi il tasso tecnico
resta elevatissimo: spicca
come sempre Claudio
Ferrarese, che vanta
trascorsi in serie A con
Hellas e Piacenza, ma pure
stagioni a Napoli e
Salerno.
In casa Bassa pesa
senz’altro l’assenza di
Barbetti, goleador ma
soprattutto riferimento
per la manovra offensiva.
Il mister lascia fuori
dall’undici titolare i due
diffidati Andrea Turrini e
Pinsi, risparmiati per la
più accessibile trasferta
a Pinè. Si torna al 4-3-3
con: Rossetto tra i pali,
l’esperto Marconi e il ’98
Iob coppia centrale,
Giacomelli e Larcher
terzini, Cattani (che
torna dal primo minuto
dopo l’infortunio) in
mediana con il trio di
centrocampisti completato
da Lorenzo Turrini e
Paracampo. In avanti
tridente (chiamato
ovviamente a sacrificarsi
in copertura) con Tomasi e
Callovini esterni e
Zanotti punta centrale.
All’andata (1-2, ndr) il
Trento aveva messo subito
la gara in discesa con una
partenza travolgente e il
copione iniziale non
cambia con i padroni di
casa che tentano
immediatamente di spingere
per rompere l’equlibrio il
più presto possibile. Dopo
qualche minuto di
assestamento la Bassa si
organizza e, pur subendo
comprensibilmente il gioco
avversario, riesce a
gestire abbastanza bene la
pressione grazie al lavoro
di tutti gli undici in
campo. La retroguardia è
attenta, Cattani pressa e
raddoppia facendo da
schermo davanti alla
difesa e quando può
imposta, il capitano lotta
con la solita grinta e il
suo dinamismo e Paracampo
si concede anche qualche
interessante guizzo
offensivo.
È proprio uno spunto di
Paracampo a provocare il
primo brivido ai
supporters di casa con una
palla ottimamente
recuperata al limite
dell’area: prevale su Gattamelata, entra nei
sedici metri ma non tira
subito, la sfera si
allunga di quel tanto che
basta per favorire la
chiusura in extremis di Casagrande al momento
della conclusione che
viene ribattuta. Il Trento
dà l’idea di poter creare
pericoli in ogni momento,
ma il commento del
cronista aquilotto
sull’avvio e in generale
sull’atteggiamento ci
riconosce meriti: “Bassa Anaunia che contrariamente
a tante avversarie viste
qui al Briamasco non è
venuta a fare semplice
presenza, non è venuta ad
ergere barricate ma pressa
a centrocampo con buon
ritmo e impedisce al
Trento
l’impostazione…”...Ancora
nonesi in avanti con
Larcher che ferma
Ferrarese, si destreggia e
avvia la ripartenza,
scambio Zanotti-Turrini e
verticalizzazione per
Paracampo che fugge sulla
destra ma perde l’attimo
buono per servire in mezzo
il liberissimo Callovini.
Dal corner che ne deriva,
palla respinta e
conclusione dal limite
proprio di Callovini,
fuori di poco.
La capolista sfiora il
vantaggio dopo il quarto
d’ora sugli sviluppi di un
angolo: Ferrarese dalla
bandierina pesca Appiah
sul secondo palo,
controllo e tiro-cross
potente su cui Elia manca
la deviazione sotto
misura. La Bassa però è
sempre viva e sulla
trequarti Callovini
sguscia tra le maglie
avversarie e innesca
Zanotti che ci prova dai
venti metri: destro sul
fondo. È un buon momento,
con il tridente che oltre
a coprire punge. Molto
bene Zanotti che si fa
valere tra i difensori del
Trento. Il trascinatore
degli aquilotti invece è
sempre Ferrarese: ogni
azione promettente passa
dai suoi piedi, corre,
inventa, mette in mostra
tutta la sua classe. Al
20’ combina con Gironimi e
cambia passo con un
percussione centrale che
si conclude con un
rasoterra che passa a
pochi centimetri dal palo.
Un giro di lancette e si
giunge all’episodio che
avrebbe potuto cambiare le
sorti del match. Sia
chiaro, il Trento avrebbe
probabilmente vinto lo
stesso, la loro
superiorità non è in
discussione, ma il
vantaggio della Bassa
avrebbe aperto scenari
imprevedibili. Buona
pressione sulla
costruzione del Trento,
passaggio intercettato
nella nostra metà campo e
pronta verticalizzazione
per Zanotti che salta il
marcatore lasciandolo sul
posto, avanza e appoggia a
destra per Tomasi che si
inventa un pallonetto
delizioso: il portiere è
nettamente superato ma la
sfera va sopra la
trasversa di un niente.
Per i tifosi nonesi prima
l’illusione del gol
(sembrava fatta), poi la
disperazione per
l’occasione clamorosa non
concretizzata. Non
trascorre nemmeno un
minuto e la Bassa
conquista ancora il
possesso con Cattani di
testa che attiva Callovini,
inserimento in area e
tentativo di sorprendere
tutti sul tempo con un
esterno che obbliga Scali
ad un colpo di reni per
non farsi scavalcare.
Alla mezz’ora bel
movimento di Conci (uno
dei due nonesi del Trento,
l’altro è Gironimi) che si
smarca con rapidità, ma
spara di potenza sul primo
palo trovando solo
l’esterno della rete.
Minuto 31’: la Bassa
manovra a centrocampo dopo
un recupero di Callovini,
tocco in mezzo per Cattani
che sale per alimentare
l’azione, la squadra si
alza, si sgancia in avanti
anche Giacomelli che però
sbaglia l’appoggio…Gironimi
non perde tempo e apre
sulla destra per Ferrarese
(sempre lui) che avanza,
poi converge, ne salta due
e incrocia in diagonale
per il vantaggio. Gran
gol. Probabilmente al
momento del lancio era in
fuorigioco, ma è inutile
recriminare, perché
l’errore l’abbiamo
commesso noi. I nostri
reagiscono, Cattani in
ripiegamento ferma la
sortita avversaria, si
destreggia e lancia per
Zanotti, ottima sponda per
Turrini che salta l’uomo e
allarga per Tomasi:
dribbling a rientrare e
tocco per l’inserimento
offensivo di Cattani,
chiuso provvidenzialmente
da Gattamelata. Sull’altro
versante Ferrarese, uomo
ovunque, si abbassa anche
come playmaker per
costruire, cerca il varco
giusto per servire Elia o
Conci, ma Iob intercetta
di testa il tocco in
profondità, l’azione
prosegue e Elia riesce a
servire Conci, il cui
destro tra due difensori
sibila vicino al palo.
Poco più tardi altra
chance per il raddoppio
con Ferrarese che
controlla e prova il
sinistro a giro senza
particolari rischi per
Rossetto.A
ridosso dell’intervallo
arriva un po’ a sorpresa
il 2-0, nel senso che il
destro di Conci da
posizione defilata ha
spiazzato tutti: Gattamelata di testa trova
Ferrarese, tocco in avanti
per il movimento di Conci
che controlla quasi lungo
la linea di fondo, poi
rientra creandosi un
piccolo angolo di tiro,
quel tanto che basta per
poter battere Rossetto con
un bellissimo tiro sul
secondo palo. Dopo il
riposo minore intensità,
con la partita ormai
incanalata verso la
vittoria dei padroni di
casa che tengono a lungo
il possesso palla. Per i
nostri entrano Sandri a
inizio ripresa, poi Andrea
Turrini e infine Pezzi.
Non rischiamo
particolarmente,
confermando l’onorevole
0-2. Da segnalare uno
schema su punizione messo
in atto da Veronese che si
smarca e va al cross
morbido con Rizzon che
manca per poco
l’appuntamento con il
colpo di testa vincente.
Verso il settantesimo
altra palla-gol per la
Bassa.
Tutto nasce
dall’impeccabile chiusura
di Marconi che ferma lo
scatenato Ferrarese e fa
ripartire i nostri
lanciando per Callovini,
colpo di testa in
profondità per lo scatto
di Zanotti che vince il
duello con Appiah ma a tu
per tu con il portiere non
calcia ma prova a
rientrare in dribbling sul
difensore che stava
tornando disperatamente in
copertura con la palla che
carambola in corner. Più
tardi il velo di Andrea
Turrini per mandare a
vuoto Ferrarese strappa
applausi e mette in moto
Callovini che serve
Paracampo: tocco per la
sovrapposizione dello
stesso Turrini ma la
difesa sbroglia in qualche
modo.
La
Bassa vuole il gol e
preme. Bella giocata di
Pezzi che dà il via ad un
veloce fraseggio che porta
Paracampo a pennellare al
centro dove Zanotti di
testa non trova la
deviazione voluta. Sul
capovolgimento di fronte
solito assist per la corsa
dell’inesauribile
Ferrarese, traversone
basso per il neo entrato
Holler che è bravo a
girarsi e insaccare
nonostante l’uscita di
Rossetto. Peccato per
questo terzo gol, preso un
po’ come il primo su una
ripartenza. I nonesi non
demordono e insistono per
realizzare almeno la rete
della bandiera che sarebbe
anche meritata. Il
capitano sradica un
pallone in mezzo al campo,
scambio Tomasi-Paracampo
con quest’ultimo che
invita all’inserimento lo
stesso Tomasi e Zanotti
con un traversone basso ma
Tomasi in scivolata non ci
arriva per un millimetro e
Zanotti è contrastato e
non riesce a buttarla
dentro. In pieno recupero
uscita di Rossetto e
l’arbitro fischia un
rigore che stupisce tanto
i tifosi ospiti che quelli
di casa. Ferrarese è
spietato e con un bolide
cala il poker. Da notare
come dopo il 4-0 proprio
Ferrarese, non ancora
sazio, si getti in
pressing da solo sui
giocatori della Bassa. Si
dice spesso che alcuni
talenti non più giovani
che scendono nelle
categorie inferiori non
hanno più la giusta voglia
e la freschezza atletica
necessaria…non è certo il
caso di Ferrarese che va
per i 38, ma corre come un
ragazzino dal 1’ al 95’ e
delizia sempre la platea
con giocate sublimi. Il
tutto mostrando sempre
grande sportività.
Chapeau.
Ai ragazzi nessuna
critica, prestazione
convincente da parte di
tutti, abbiamo fatto il
possibile e il risultato
finale è eccessivamente
severo. Qualche rimpianto
c’è: non aver sfruttato le
occasioni iniziali e aver
preso il primo gol su
nostro regalo e in mezzo
contropiede…ma vediamo il
lato positivo: non abbiamo
concesso molto e abbiamo
pure costruito delle
chance interessanti contro
una squadra di
professionisti abituata ad
un dominio totale.
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